Le schiavitù di una moderna donna occidentale
Viviamo un'epoca strana,
ricca di contraddizioni nella quale quel che ci raccontano si scontra spesso
con ciò che viviamo.
L’educazione alla femminilità
è un argomento sul quale poche donne si fermano a riflettere. Se facciamo un
passo indietro, ai ricordi della nostra infanzia molte di noi avranno memoria
dei primi vestitini e delle prime bambole, dei fiocchetti rosa e dei
grembiulini. Fin da piccole ci è stato insegnato che una signorina non fa
questo né quello, che deve essere gentile, accomodante ed educata. Siamo state
abituate ad un occhio di riguardo ma anche ad una maggiore severità rispetto ai
nostri compagni maschi. Quell’atteggiamento aggressivo che veniva tollerato nei
bambini durante la prima infanzia subiva una totale repressione nelle bambine,
così come ogni accenno di femminilità quale il semplice desiderio di una
bambola per un maschio non veniva visto di buon occhio, poteva essere il primo
segnale di una scelta sessuale differente in età adulta.
Tutto questo ci è sempre
sembrato assolutamente normale, la maggior parte di noi non ha mai messo in
discussione questo tipo di educazione, e anzi, tante di noi l’hanno applicata
ai propri figli. Possiamo tranquillamente dire che la femminilità ci è stata
insegnata, pochissime di noi hanno, nel tempo, scoperto e vissuto la propria
femminilità individuale, la maggioranza ha perpetrato modelli del passato. Questi
modelli appartengono ad un’epoca nella quale tutta la vita della donna era
basata sull’uomo, la donna come madre, moglie, sorella, prostituta etc. viveva
la propria esistenza in funzione degli uomini della sua vita. Prima come
figlia, seguiva il volere del padre imparando dalla madre a prendersi cura
della famiglia e della casa, poi come moglie e madre a sua volta continuava a
vivere in funzione della propria famiglia. Nel moderno occidente si pensa che
questi tempi siano lontani e passati, oggi le donne lavorano, molte non sono
sposate ne hanno figli, non devono più chiedere il permesso per vivere le
proprie scelte e in effetti è così eppure la matrice profonda del comportamento
femminile è sempre la stessa. Dove le nostre madri hanno smesso di
condizionarci ci pensano la pubblicità, le riviste, i film a farci capire come
una donna degna di questo nome deve vestirsi, comportarsi, parlare etc.
Non sto
assolutamente dicendo che si debba trascurare il proprio aspetto, vorrei solo
farvi riflettere sul fatto che quel che è sexy ci è stato insegnato, che ci
sono modelli ben precisi ai quali conformarsi per essere belle, per essere
attraenti ma soprattutto più delle altre. La spinta alla competitività
femminile è un gioco talmente subdolo e ben mascherato che molte di noi fanno
fatica a crederci, e pensano che tutto un insieme di paure e insicurezze siano
normali per una donna, facenti parte dell’essenza femminile etc. Non è così.
Le donne sono state represse
per millenni a causa della loro forza e delle loro capacità, ed ora che diventa
sempre più difficile ingabbiarle bisogna almeno dividerle, è necessario che non
si uniscano, perché quelle poche volte in cui l’hanno fatto hanno creato
cambiamenti epocali nella società. Poco male, ogni apparente difficoltà è solo
un gradino da superare per godere di un panorama più ampio, la scelta di
un’anima che prende un corpo femminile è mossa anche dalla sfide e dai grandi
salti interiori che questo corpo permette.
La frustrazione nasce dal
fatto che ciascuna di noi è diversa dall’altra, che non potremo mai essere
uguali ai modelli che ci sono stati imposti ma è questa differenza il nostro
vero punto di forza. Non sono qui per essere la migliore ma la sola e unica nel
mio essere “me”, questo è il principio di base sul quale dobbiamo lavorare se
vogliamo vivere la nostra essenza femminile liberamente. Liberarci dai vecchi
schemi, conoscerci a fondo per manifestare la parte più vera di noi stesse è quel
che io chiamo: “Il Risveglio della Dea interiore”.
E’ un viaggio dell’anima che
ci porta verso il vero amore, l'amore per noi stesse e per la vita. Un percorso che ci aiuta a smettere di avere paura e ci permette di trovare in altre donne e
uomini sorelle e fratelli, di uscire dagli schemi di certi giochi sessuali,
dalla competizione, dall'incertezza, di far pace con quel che siamo state ed essere
ciò che siamo.
Buon viaggio!
Il ciclo di incontri del “Risveglio
della Dea interiore” si svolgerà per l’anno 2017/2018 nelle città di Brescia e
Torino.
A Brescia il primo incontro sarà mercoledì 27 settembre, per tutte le informazioni e per le iscrizioni CLICCA QUI
A Torino il primo incontro sarà il 26 ottobre, per tutte le informazioni e iscrizioni scrivi a: workconoscitestesso@gmail.com
Per tutte le informazioni sulle mie attività, gli incontri, le pubblicazioni e i corsi visita la mia Pagina FB!
Ti ricordo che da questo mese se desideri acquistare i miei libri direttamente da me con una dedica personale e unica, puoi farlo scrivendo all'indirizzo mail: vegaro24@gmail.com
Commenti
Posta un commento