Provare per..credere!
Ascolto sempre con
attenzione i discorsi di coloro che mi circondano, sul bus, al
bar..dovunque.
Ultimamente non ho potuto
fare a meno di notare che il 70% di questi discorsi girano intorno
alle “cose”, intese come oggetti.
Si parla del letto nuovo, di un
frigorifero da riparare, del nuovo modello di un'automobile. Interi
monologhi su ciò che abbiamo e su quello che ci manca. Mi ricordano
quelli, di quando bambina, trattavo scambi di figurine con i miei
compagni di scuola. Non c'è nulla di male in questo..è una semplice
osservazione.
Così ho iniziato a tentare di parlarne il meno
possibile, giusto l'indispensabile, un piccolo esercizio con me stessa.
I risultati sono straordinari, sviando l'argomento “cose” nei modi
più disparati, ho notato che le conversazioni si evolvono in
direzioni uniche, sempre diverse. Non parlando degli oggetti, si è
obbligati a svelarsi e soprattutto a far aprire chi abbiamo di
fronte, il parlare diventa allora davvero scambio e condivisione di
noi stessi.
Un altro particolare che ho notato, è che, in questo
modo,la gente smette di lamentarsi.
E' automatico, forse
perché si toglie l'attenzione dal senso di mancanza e di
desiderio, resta solo ciò che si è, un po' come una magia, non so
perché accade..ma è così, provare per credere!
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